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L'uomo senza cappello e la donna con le scarpe grigie

 

Capitolo 4

 

La donna con le scarpe grigie era a casa di un'amica, sul balcone nonostante il freddo autunnale, quando sul marciapiede vide tre ragazzi bianchi (vai al paragrafo 4.1) passare di fianco a un africano e urtarlo. L'uomo chiese scusa, nonostante non avesse alcuna colpa, ma venne aggredito dai tre giovani che iniziarono a urlare e a offenderlo. Alcuni passanti erano nelle vicinanze, ma si allontanarono velocemente, mentre alcuni attraversarono la strada per non essere coinvolti. Poco lontano passava un altro uomo, un bianco, che aveva visto la scena da lontano e che urlò qualcosa ai ragazzi, forse di lasciare stare il signore incolpevole. Per fortuna la situazione non degenerò: dopo un po' di urlacci e di insulti i tre ragazzi si allontanarono continuando a inveire, mentre i due uomini poterono allontanarsi insieme. Il nero ringraziò il bianco, gli strinse la mano mentre l'altro, dai gesti lo si capiva, minimizzava l'accaduto.

 

La donna con le scarpe grigie assistitette a tutta la scena dal balcone, prima con terrore per il nero, poi con paura per i due uomini, poi ancora con sollievo per il felice risultato del battibecco, infine con profonda ammirazione per l'uomo che era venuto in soccorso, coraggioso e incurante del pericolo corso per difendere l'innocente. La donna avrebbe voluto abbracciare il salvatore, baciarlo, spiegargli tutta la gioia che aveva provato nel vedere il suo gesto, tutta la contentezza di potere testimoniare di un atto di coraggio e di altruismo che lavava tanti gesti meschini e vili commessi nel mondo.

Urlò - Si fermi, per favore si fermi - ma il rumore del traffico copriva la sua voce, che non giunse all'uomo. Ma forse invece aveva intuito qualcosa nel frastuono, si girò, guardò indietro, poi si allontanò definitivamente. La donna l'aveva però riconosciuto: era l'uomo senza cappello, quello che l'aveva aggredita per uno stupido incidente di cui lei non aveva colpa, quello che aveva già visto in precedenza e che sapeva che avrebbe nuovamente incontrato. Ebbe un momento di titubanza: era cambiato qualcosa nell'uomo? Era cambiato qualcosa in lei? Perché aveva trovato insopportabile la stessa persona che ora sentiva di ammirare incondizionatamente?

Rientrò in casa, non raccontò l'episodio all'amica, ma si sedette in silenzio sul divano.

 

Capitolo 5.

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