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L'uomo senza cappello e la donna con le scarpe grigie

 

Paragrafo 1.1

 

Erano scarpe grigie apparentemente uguali a molte altre scarpe grigie femminili. Non erano mai nuove e senza alcun segno del tempo, e neanche erano rovinate e usurate dalla troppa vicinanza al terreno. Probabilmente le scarpe grigie della donna con le scarpe grigie erano uniche e diverse da tutte le scarpe grigie, ma in un modo non evidente. Probabilmente nascevano già usate, o almeno solo in quella condizione potevano essere indossate in pubblico dalla proprietaria. Ugualmente, dovevano avere una vita molto breve, un periodo di splendore (nella mediocrità, ma sempre splendore) che ai primi segni di cedimento terminava e faceva sì che scomparissero dalla vita pubblica della donna.

 

Le scarpe grigie dovevano superare un certo numero di esami prima di potere diventare le scarpe grigie della donna con le scarpe grigie. Il tacco doveva essere grigio anch'esso, di media altezza, largo. La tomaia doveva essere in pelle di vitello, morbida ma resistente per prolungare al massimo il periodo di splendore. Nessuna fibbia, nessun elemento a disturbare la linearità monacale della calzatura. Niente stringhe, nemmeno grigie. La suola in vero cuoio, quello col marchio. Il colore grigio, ovviamente, doveva essere certificato dal suo occhio allenato, e la gamma accettata delle variazioni era abbastanza ridotta. Nonostante il limitato campo in cui poteva scegliere le proprie scarpe, la donna con le scarpe grigie non aveva mai dovuto allentare alcuna restrizione perché non trovava le scarpe adatte: forse le costruiva lei, forse se le faceva fare su misura, oppure aveva comprato centinaia di scarpe in passato e le custodiva con attenzione fino al momento del loro utilizzo.

 

Capitolo 1.

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Carlocinato.com è a cura di Carlo Cinato.