che scrive sul web

L'uomo senza cappello e la donna con le scarpe grigie

 

Paragrafo 2.1

 

La prima fotografia a nostra disposizione della donna dalle scarpe grigie la ritrae, dodicenne e non ancora donna, in mezzo a un prato, in piedi, con un vestito chiaro a piccoli disegni indistinti, che cerca di andare verso la destra della fotografia. Ha un sorriso poco convinto, un po' finto, e tiene nella mano destra, in basso, un mazzetto di fiori di campo. Dietro di lei una fila di gelsi la fanno sembrare una gigante. Ha i capelli scompigliati e dei sandali grigi ai piedi.

 

La seconda fotografia la ritrae alla fine del liceo, forse a diciotto anni, su una scalinata, in posa con altri ragazzi e ragazze. La cosa che si nota di più è un leone alla destra della scalinata, sulla cui schiena si appoggia una colonna. Tutti sorridono convinti, e così fa anche la ragazza dalle scarpe grigie. È quella in seconda fila, con la maglietta gialla, in mezzo ai due ragazzi alti. Sembra serena, fiduciosa di cosa le può portare la vita. Non può temere nulla una ragazza con un sorriso così disarmante, almeno finché riuscirà a mantenerlo.

 

La terza fotografia la ritrae vestita di pelle nera di fianco a una moto. Nella quarta foto la moto è nella stessa posizione, ma sopra c'è un ragazzo con la faccia seria. Erano state scattate durante una gita in montagna, un'estate di alcuni anni prima, pochi istanti prima che la moto, in una curva, scivolasse sulla ghiaia per l'alta velocità. Renato, il ragazzo che guidava la moto e fidanzato della donna, fu travolto da un'auto che veniva in direzione contraria e morì nell'impatto, lei invece stette cinque giorni in stato di incoscienza e poi quattro mesi in ospedale per riprendersi dalle numerose fratture. La donna aveva paura dei viaggi in moto, Renato invece li vedeva come un modo per scaricare la propria aggressività e per questo motivo guidava prendendosi molti rischi. Lei si era ripromessa che al ritorno da quella gita gli avrebbe chiesto di smettere di guidare in quel modo pericoloso, perché Renato era diventato troppo importante per rischiare di perderlo in modo così stupido.

 

Nella quinta foto era al mare, ad agosto, sulla spiaggia di Varigotti. Aveva le scarpe grigie ai piedi, era vestita elegante e sfoggiava un sorriso triste. Risaliva all'estate successiva all'incidente, e forse era la sua prima gita fuori città dopo l'ospedale e la rieducazione. Sua madre aveva scattato la fotografia.

 

Capitolo 2.

Carlocinato.com e i suoi contenuti sono pubblicati sotto licenza Creative Commons.
Carlocinato.com è a cura di Carlo Cinato.